Tigella con battuta di cinta senese, formaggi di ogni tipo, passando dal prosciutto San Daniele al Pata Negra, dai cannoli siciliani ai biscotti al vino. e ancora, lo zafferano sardo, le alici di menaica, il caciocavallo podolico, le uova con il guscio azzurro (non scherzo !), la birra spalmabile, cioccolato di ogni genere, pasta di ogni tipo, il fagiolo rosso scritto del Pantano di Pignola, la colatura di alici di Cetara,il fagiolo dente morto di Acerra, il pomodorino del piennolo del Vesuvio, salumi di ogni genere, spezie, the, farine, prodotti stranieri tipici, che in Italia non si conoscono o quasi. Questo, solo un esiguo elenco di quanto visto (e per buona parte assaggiato) al Salone del Gusto di Torino, che si è aperto oggi al Lingotto e all’Oval. Tanti prodotti in mostra, molti dei quali poco conosciuti in quanto a rischio, e salvati grazie ai Presidi Slow Food. Per ora, questo l’assaggio, dopo una giornata passata a scoprire, conoscere, produzioni nuove e di nicchia, assaggiando gusti anche lontani da quelli abitualmente utilizzati.
Una vera “scuola” per chi vuole conoscere meglio ciò che l’Italia ed il mondo sono in grado di produrre. E poi, fra gli stand, può capitare anche di incontrare lo chef Davide Scabin e l’esperto di cioccolato Guido Castagna….